Quando e se discutiamo in classe di un tema spinoso, come quello sulla scuola, si deve poi dimostrare di aver capito, ragionato con onestà intellettuale. Quindi dopo la fase riflessiva si passa a quella produttiva. A distanza di pochi giorni, gli studenti sono stati sottoposti a una delle mie terribilissime prove. Ci conosciamo da pochi mesi e in così poco tempo devo dire che alcuni ragazzi del Triennio hanno fatto davvero passi da gigante. Molti stanno cambiando fisionomia, maturano piano piano: prendere coscienza della propria posizione nella società odierna e futura (con la discussione) li aiuta molto. Per questo li metto al corrente sulle novità che li riguarda o riguarderà i giorni a venire (anche quando finiranno questo percorso temporaneo).
Per fare questo è necessario spiegare che l’insegnante rappresenta il canale attraverso cui selezionare i contenuti, molteplici e infiniti in questo mondo attuale così complesso e difficilmente riducibile a stereotipi o frasi fatte. Vale la pena però di inserire un passaggio: possiamo concordare o dissentire con le parole degli insegnanti, che non sono infallibili. Se presenti tematiche che investono la loro sensibilità, il bersaglio è centro sicuro. E il prof, se instilla dubbi nelle giovani menti, ha fatto il suo dovere.
Non aggiungo altro.
Lascio qui alcuni stralci dei loro interessanti pensieri.
Per alcuni, La scuola deve favorire la crescita culturale, emotiva e individuale dei giovani e la bellezza è una forma di arricchimento personale.
Per altri la scuola rappresenta uno spiraglio, un luogo dove gli esseri umani possono sviluppare il senso critico.
Infine, sembra davvero necessario per loro poter trovare il tempo per analizzare tutte le attività dell’uomo, stando attenti a tutti agli individui: ognuno con la propria storia, per provare a trovare insieme la “strada giusta”.
La fretta, la competizione e la superficialità non sembrano essere più adeguate per i ragazzi e di questo sono felice, perché ascoltiamo la stessa sinfonia e suoniamo monocorde. Ancora una volta l’esortazione «Conosci te stesso» (in greco antico γνῶθι σαυτόν, gnōthi sautón, o anche γνῶθι σεαυτόν, gnōthi seautón) rappresenta un’àncora di salvezza e la consapevolezza dei propri limiti aiuta senz’altro a crescere.
A questo aggiungo un’esortazione: leggi ogni volta che puoi. Ti salverà!
(Ps. non voglio più sentir dire che all’Artistico non sanno scrivere!)
ps.
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